La depressione è un disturbo certo e accuratamente descritto in tutti i sistemi di classificazione internazionale delle disfunzioni psicologiche. Comporta sempre un costo molto elevato in termini di problematiche personali, di relazione, di sofferenza della famiglia e nel lavoro. Nondimeno, la depressione è una malattia ampiamente trattabile, con interventi psicologici di tipo cognitivo-comportamentale, nei casi lievi o medi, e con interventi farmacologici o farmacologici – psicologici, nei casi moderati o gravi.
La depressione non è un semplice stato di tristezza, ma una condizione in cui si possono esperire stati emozionali e fisiologici molto problematici che si perpetuano variamente associati nel corso del tempo.
Tra i più indicativi segnaliamo la mancanza d’interesse e di piacere nelle attività quotidiane, una rilevante perdita o aumento di peso, insonnia o sonno eccessivo, mancanza di energia e di vitalità, incapacità di concentrarsi, sensazione d’inutilità o un eccessivo senso di colpa e, in alcuni casi, pensieri ricorrenti di morte o di suicidio.
La depressione è tra i disturbi emotivi più comuni, ma, fortunatamente, è anche abbastanza trattabile nei limiti e nelle possibilità delle attuali conoscenze medico – scientifiche.
Sintomi depressivi: cosa fare?
La prima cosa da fare se si riscontrasse un segnale depressivo, sarebbe quello di identificare o escludere chiaramente il problema il prima possibile. Magari parlandone con qualcuno, con un familiare, meglio con il vostro medico di famiglia o con un esperto.
In caso di presenza concreta di questa condizione diverrebbe fondamentale intervenire con un trattamento psicologico specifico, oppure farmacologico, oppure una combinazione tra i due: questi rappresentano gli standard d’intervento considerati efficaci dalle linee guida di salute pubblica internazionale per la depressione.
Tra gli interventi psicologici maggiormente efficaci, quelli derivanti dall’approccio cognitivo comportamentale si sono dimostrati tra i più efficaci, in grado di aiutare le persone a ritrovare efficacemente il proprio equilibrio emozionale, permettendogli di ripartire e riprendere in mano la propria vita. Per questo il nostro studio ha deciso di adottare tali tecniche operative, implementando concretamente le indicazioni suggerite delle principali organizzazioni internazionali di salute pubblica.
In secondo luogo sarebbe molto utile ricercare un sostegno sociale. Purtroppo l’isolamento aumenta molto la tendenza a questa condizione. Tuttavia è importante anche evitare di passare troppo tempo a rimuginare sui problemi con gli amici, poiché potrebbe accrescere il malessere in alcune circostanze, per cui sarebbe meglio stare insieme con gli altri in modo più spensierato.
Infine menzioniamo anche l’ausilio dell’esercizio fisico. Sembrerebbe contribuire a sostenere il tono dell’umore, sia stimolando positivamente il sistema neuro – endocrino, sia favorendo la socialità della persona. E’ considerato un aiuto veramente valido.